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Le forme della
pubblicità
Quante e quali modalità esistono di
trasmettere un messaggio pubblicitario al pubblico? Spesso non ce
ne accorgiamo, ma sono molti di più di quelli che
comunemente si possa pensare. Ormai la pubblicità ci
accompagna ovunque: imparare a leggerla con un occhio più
critico e consapevole potrà aiutarci a coglierne gli aspetti
principali (lo slogan, l'impatto) e quelli meno intuitivi (le
tecniche, i costi). Vediamo, dunque, di analizzare - in maniera
sintetica ma completa - quelle che sono le 'forme' della
pubblicità, ovvero:
•il volantino (o 'flyer');
•il cartellone;
•l'inserzione sui giornali;
•l'insegna;
•lo spot;
•il banner
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IL VOLANTINO
Quella del volantinaggio è la tecnica più
elementare, economica e diretta per raggiungere i destinatari di un
messaggio promozionale. Il numero di unità che vengono
stampate è deciso a priori, e la spesa è facilmente
quantificabile.
Per raggiungere lo scopo prefissato, è necessario che un
volantino rispetti alcune regole basilari, vale a dire:
•l'immediatezza -> il messaggio deve essere
trasmesso in modo diretto, esplicito e senza possibilità di
equivoci e confusione;
•l'accuratezza -> la grafica non deve essere
approssimativa, poiché la stessa impressione si riflette poi
anche sul prodotto reclamizzato;
•la coerenza -> il linguaggio deve essere, nel
complesso, calzante sia con il messaggio che si intende lanciare e
sia con le specifiche del prodotto che viene promosso.
IL CARTELLONE
Anche il cartellone (o 'manifesto') rientra fra le
pubblicità cosiddette 'statiche' con costi
relativamente contenuti. È uno dei canali favoriti per
promuovere, più ancora che singoli beni, intere catene di
prodotti (banche, supermercati, scuole private etc.), e punta
sull'impatto combinato dell'immagine e dello slogan. I parametri
che influiscono sull'efficacia di una campagna pubblicitaria di
questo genere sono:
•la dislocazione -> è indispensabile che un
manifesto venga collocato in un posto strategico e ad alta
densità di circolazione (piazze, pensiline di attesa di
mezzi pubblici, strade trafficate ecc.);
•l'immediatezza -> il messaggio deve rimanere
impresso attraverso slogan facilmente leggibili ed immagini
memorabili, poiché un manifesto viene visualizzato solo per
qualche frazione di secondo;
•la precisione -> le operazioni di fotoritocco
devono essere accurate e credibili; non c'è niente di
più fallimentare che puntare al fotorealismo e confezionare
una immagine palesemente artefatta.
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L'INSERZIONE SUI GIORNALI
Il messaggio promozionale pubblicato su quotidiani e riviste
unisce l'impatto analitico del volantino alla vivacità
sintetica del manifesto. È una pubblicità statica
strutturata su un supporto esterno (il giornale) che possiede
già un target ben definito ed orientato verso una mirata
area di mercato. La forza di persuasione di un'inserzione, dunque,
è strettamente relazionata a:
•la specificità -> la pubblicità deve
essere strettamente in linea con la tipologia di utenti che leggono
il giornale;
•il livello di dettaglio -> un approfondito report
sulle specifiche tecniche del prodotto in esame può essere
più convincente di un messaggio laconico o
approssimativo;
•il posizionamento e le dimensioni -> ogni
inserzione ha i suoi costi; pur se decisamente più elevati,
quelli delle pagine di copertina sono un migliore investimento.
L'INSEGNA
Differentemente dal cartellone - del quale possiede peraltro
il medesimo approccio strategico - l'insegna è una vera e
propria installazione, ed una pubblicità dinamica, ossia
può puntare su un elemento di grande forza comunicativa come
l'immagine in movimento. Ciò significa poter attirare
più facilmente l'attenzione del consumatore anche in
situazioni poco favorevoli. Riconosciamo, dunque, in questa
tipologia di promozione alcuni importanti fattori tecnici:
•la dislocazione -> vale lo stesso discorso fatto
per il cartellone, benché ci sia da tener presente che una
insegna è prepotentemente più invasiva e deve fare i
conti con il rispetto del contesto architettonico ed urbano in cui
si inserisce;
•l'effetto scenico -> la struttura 'coreografica' di
una insegna è un'arma a doppio taglio: può
affascinare l'osservatore, oppure disgustarlo (ed il prodotto in
promozione ne risente di riflesso);
•la persuasione subliminale -> come tutte le
pubblicità dinamiche, anche l'insegna può far presa
sul consumatore per vie 'inconsce' (attirando la sua
curiosità senza che, razionalmente, ciò sia
voluto).
LO SPOT TELEVISIVO
La pubblicità sul piccolo schermo rappresenta senza
dubbio la forma più massificata e martellante di campagna
promozionale. Si tratta di una forma di pubblicità dinamica
e decisamente più dispendiosa delle altre (in termini di
costi -e tempi- di produzione, e costi di messa in onda), ma anche
molto più remunerativa nel caso di concept particolarmente
azzeccati. Basti pensare al numero di repliche di cui un medesimo
spot può avvalersi nel corso di una giornata all'interno dei
palinsesti di tutte le reti televisive. Identifichiamo dunque come
parametri chiave di questa tipologia:
•la ripetitività -> è provato che un
consumatore viene spinto ad acquistare un prodotto anche solo per
curiosità dovuta ad 'esasperazione'; oltre a questo,
è possibile catturare a diverse fasce orarie anche diverse
fasce di pubblico;
•la persuasione subliminale -> vale il discorso
fatto per l'insegna, anche se uno spot offre -attraverso piccoli
trucchi di montaggio- la possibilità di avvalersi più
concretamente di questa particolarità;
•la sceneggiatura -> uno spot è un piccolo
clip, e come tale è importante che abbia una struttura
concreta ed accattivante, non banale né copiata da aziende
concorrenti.
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IL BANNER
Il banner è un'insegna riadattata per l'utilizzo
specifico sulla rete telematica di internet. Si tratta di una
immagine animata il cui compito è quello di attirare
l'attenzione del navigatore e dirottarlo verso pagine di contenuti
strettamente commerciali: questo avviene, strutturalmente,
semplicemente cliccando sull'immagine e lasciando che il computer
il resto. Le peculiarità di tale metodologia promozionale
sono:
•l'invadenza -> i banner appesantiscono il
caricamento delle pagine internet e, talora, sono personalizzati in
relazione alle abitudini di navigazione del singolo utente -senza
che questi ne sia consapevole;
•la composizione -> molti banner sono sapientemente
'cammuffati', in modo da poter ottenere il clic del navigatore
illudendolo di stare compiendo un'altra azione.
Come nasce una pubblicità
statica |
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Quidquid recipitur, ad modum
recipientis recipitur
[Tutto ciò che si riceve, viene ricevuto al modo di chi
riceve]
Massima della Scolastica, XV secolo |
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