Prima, però, il tamburino consigliò loro di imparare a suonarlo e si offrì di fargli vedere come usarlo. Iniziò a rullare il tamburo e i briganti si misero a danzare. Ballarono, saltarono, piroettarono fino a quando non ne poterono più e implorarono pietà. Il tamburino smise di suonare e intimò loro di non farsi più vedere.
Riprese il viaggio e finalmente giunse sulla piazza della città. Lì vide tanta gente che piangeva e domandò il perché di tanta tristezza. Un vecchietto gli spiegò:
<< Il nostro imperatore ha deciso di mandare in guerra i nostri figli e noi piangiamo perché sappiamo che la guerra porta solo la morte!>>.
In quel momento arrivò sulla piazza l'imperatore con il corteo dei suoi generali e tutti i giovani soldati.
<<Rallegratevi, la guerra è come una festa ed io vi guiderò alla battaglia!>> -gridò l'imperatore.
Poi si accorse del tamburino e gli disse:<< Ehi tu, tamburino! Suona l'attacco della marcia!>>.
Il tamburino, ben felice di quest'ordine, iniziò a suonare il suo strumento ridendo soddisfatto: infatti, fin dai primi rulli di tamburo, tutti iniziarono a ballare senza riuscire a fermarsi. Anche l'imperatore, per quanto urlasse e ordinasse di trattenerlo fermo, non riusciva a bloccare i suoi piedi ballerini. Alla fine, stanco, giurò che si sarebbe dimesso e non avrebbe mai più fatto una guerra.
Il popolo stette a guardare felice la fuga dell'imperatore e ringraziò il tamburino. Tutte le fanciulle corsero ad abbracciarlo e lui continuò a suonare per loro la musica della pace.
Qualche tempo dopo si sposò con la ragazza più intelligente del villaggio e fu allora che io lo conobbi, quando mi invitò alle sue nozze, dove assaggiai la miglior torta di gelato delle fiabe...
Fine
Una volta, quando sulla terra scoppiava una guerra, c'era sempre un tamburino che batteva il tempo per i soldati armati.
Il mio preferito si chiamava "Il tamburino magico"...
C'era una volta un tamburino che tornava da una guerra: era povero, affamato e triste perché non aveva nessuno che lo aspettasse a casa.
Mentre attraversava un sentiero nel bosco incontrò una vecchina; la vecchina era affamata e gli chiese un soldo.
Il tamburino, senza esitare, le diede l'unica moneta che possedeva.
Ma la vecchina, in realtà, era una maga buona che lo ringraziò e rese magico il suo tamburo: ogni volta che il tamburino lo avesse suonato, tutti quelli che lo ascoltavano si sarebbero messi a ballare, senza riuscire a fermarsi.
Il tamburino proseguì il suo viaggio; sul far della sera, nel mezzo del bosco, incontrò un gruppo di briganti. I malvagi banditi gli chiesero di consegnare loro il suo denaro. Ma il tamburino non ne aveva! Allora i briganti gli chiesero il suo unico bene, il tamburo.