Compost
Il compost è una sostanza creata
dall’uomo riproducendo in modo controllato e accelerato i processi che in
natura assicurano le sostanze nutritive al ciclo della vita.
Il compost ha le stesse caratteristiche dell’humus che si trova in natura:
rende più ricca e nutritiva la terra dove crescono le piante.
Per questo, può essere impiegato nei vasi delle piante sui balconi, negli
orti, nei giardini, nei vivai e in agricoltura, in pieno campo.
Rifiuti organici e compostaggio.
I rifiuti che è possibile trasformare in compost sono quelli organici e
biodegradabili, cioè quelli che possono essere decomposti e trasformati in
altre sostanze da alcuni batteri.
I batteri “decompostori“ che degradano la materia organica sono naturalmente
presenti nel terreno e negli scarti.
Con il compostaggio, quindi, si imitano i processi naturali di degradazione
della materia organica, trasformando i rifiuti in compost.
Fare la raccolta differenziata della “frazione umida” dei nostri rifiuti
significa separare i rifiuti organici e biodegradabili per potervli avviare
ai Centri di Compostaggio.
La “frazione umida” dei nostri rifiuti è quella parte di scarti organici che
hanno origini vegetali o animali: bucce di frutta e verdura, avanzi di carne
o di pasta, fondi di caffè. Insieme alla “frazione umida” possono essere
trasformati in compost anche sfalci di potatura, erba, foglie.
Tratto da:http://www.compost.fareverde.it
Il compostaggio può essere realizzato:
collettivamente in grandi impianti appositamente attrezzati e adibiti al
trattamento giornaliero di notevoli quantità di materiale o
in ambito domestico, per smaltire autonomamente i rifiuti organici
familiari.
Il materiale di partenza
I materiali da utilizzare
per il compostaggio sono i rifiuti organici più facilmente deperibili e
degradabili rappresentati da:
scarti alimentari di cucina (frutta e verdura, ossa, gusci di noci e uova,
fondi di caffè e tè, tovagliolini di carta),
scarti del giardino e dell’orto (foglie, erba, rametti ben sminuzzati di
dimensioni inferiori ai 5 cm).
Con cautela si possono impiegare inoltre i seguenti rifiuti:
carne e pesce, che pur essendo dei materiali degradabili, possono attirare
animali indesiderati, come topi e insetti, in particolare se si opera con
poca attenzione;
pane, pasta, dolciumi, per i quali vale l’avvertenza precedente;
foglie coriacee a lenta degradazione (come quelle di lauro e di magnolia e
aghi di conifere) da aggiungere preferibilmente in quantità limitate e
comunque in cumuli con prevalenza di scarti umidi di cucina o meglio da
abbinare a materiale con buon contenuto di azoto, come ad esempio la
pollina;
bucce di agrumi, che essendo di lenta degradazione vanno aggiunte con
parsimonia;
parti di piante affette da malattie in quanto solitamente l’innalzamento
della temperatura del cumulo porta alla distruzione dei patogeni.
Non si possono invece utilizzare vetro, polistirolo, pile, farmaci, carta e
cartoni, metalli, oggetti in plastica, laterizi e calcinacci, tessuti e
indumenti.
Regole da rispettare
Per ottenere buoni risultati dal
compostaggio occorre valutare con attenzione la scelta del luogo in cui fare
il compostaggio tenendo conto di queste indicazioni:
deve essere disponibile un’area di 3-20 metri quadrati a secondo della
modalità operativa scelta;
il cumulo non deve infastidire i confinanti, comunque è bene ricordare al
vicino che non si tratta di un’attività molesta o fastidiosa, qualora sia
ben condotta;
il cumulo va collocato preferibilmente all’ombra di un albero a foglie
caduche, che non permette l’eccessivo essiccamento del periodo estivo,
mentre in inverno lascia penetrare i raggi del sole, favorendo l’attività
biologica;
i materiali grossolani vanno preventivamente sminuzzati a dimensioni
inferiori ai 5 cm. usando appositi biotrituratori.
E’ necessario inoltre mescolare in maniera corretta i rifiuti organici più
umidi (rifiuti di cucina, erba ecc.) con quelli meno umidi (rametti, legno
foglie).
Esiste un metodo empirico per capire se
il contenuto di umidità è ideale.Si prende dal cumulo un campione con una
mano e si stringe: qualora il palmo della mano rimanga asciutto, è
necessario aggiungere acqua; se il palmo si inumidisce il contenuto di
umidità è giusto; se sgrondano delle goccioline, il contenuto di acqua è
eccessivo. In questo caso, per evitare fermentazioni maleodoranti è bene
aggiungere al cumulo materiale secco, per ristabilire la giusta sofficità e
porosità.
Uno dei modi per capire se la massa ha iniziato il processo di
trasformazione del rifiuto organico o se questo sta progredendo
correttamente è quello di controllare la temperatura, verificando con un
termometro da terra o semplicemente inserendo la mano nel cumulo.
Il processo di degradazione microbica infatti determina un innalzamento
della temperatura oltre 60°, in particolare nel periodo estivo, per poi
scendere ai normali valori ambientali.
Anche dopo ogni rivoltamento si può osservare un innalzamento della
temperatura che coincide con la ripresa dell’attività microbica.
Il riscaldamento del cumulo igienizza il compost da eventuali parassiti o
malattie.
Il cumulo va rivoltato tre o quattro volte a distanza di 3 – 4 settimane da
una volta all’altra, allo scopo di ossigenare la massa e di riportare gli
strati esterni, meno degradati, all’interno permettendo una decomposizione
uniforme di tutto il materiale presente.
Gli strumenti più efficaci per effettuare il rivoltamento sono il forcone,
la vanga o il badile.
Il rivoltamento è agevole da realizzare nel caso di compostaggio in cumulo
aperto, più complicato con la compostiera. Per ovviare parzialmente a questo
inconveniente sono disponibili sul mercato delle compostiere dinamiche
dotate di contenitore mobile per favorire la movimentazione del compost.
Selezione da Piccola guida al compostaggio, realizzata da una classe 3ª di un istituto Agro-Alimentare nell'ambito di un Progetto "Compost".