<< Il rilassamento permette al bambino, attraverso la diminuzione della tensione neuro-muscolare, di sentirsi più a suo agio nel proprio corpo e per conseguenza nell'insieme del suo comportamento tonico-emozionale. Noi non cerchiamo di sopprimere il sostegno tonico all'azione, bensì l'ipertonia muscolare spossante che costituisce la base dello stato di tensione che ricade sul comportamento>>. Julien de Ajuriaguerra

 

Nella Scuola dell'Infanzia e nella Scuola Primaria, il valore educativo dell'esercizio di rilassamento è determinato da quella stessa difficoltà, da parte del bambino, ad esprimere in modo corretto e specifico i propri disagi. Vi è mai capitato (a noi della Teca è successo...) di trovarvi a fronteggiare un bimbetto "arrabbiato" che vi dice diretto che la scuola è una prigione, che le maestre sono degli spietati aguzzini, che i compiti sono subdoli strumenti di tortura? Se vi è successo, siete insegnanti fortunati. Il più delle volte il disagio del bambino, e nello specifico dello scolaro, si manifesta con atteggiamenti di irrequietezza, di spossatezza immotivata, seguita da esuberanza incontrollabile, o con l'aggressività fisica e/o verbale.

Secondo de Ajuriaguerra è possibile comprendere il disagio senza parole attuando, con il piccolo interlocutore, un dialogo tonico. Per comprendere il senso di questo assioma è sufficiente pensare al dialogo arcano tra un neonato, che esprime ogni suo bisogno con smorfie, grida, con reazioni toniche assiali,  e la mamma. Il bambino impara a reagire  agli stimoli o agli interventi esterni con l’ipertonia, oppure si lascia andare in un tranquillo rilassamento, solo perché le  sue modificazioni toniche vengono interpretate dalla madre, che le comprende e dà loro adeguata risposta.

Per questo motivo, gli esercizi che vi proponiamo hanno senso solo se letti nel rapporto insegnante-alunno e solo se eseguiti con il preciso intento di conquistare la capacità biunivoca di sostituire al puro dialogo il dialogo tonico.

Se desiderate approfondire questo tema, vi consigliamo il "Manuale di psichiatria del bambino", di Julien de Ajuriaguerra, pubblicato nel 1974 ma non ancora obsoleto.

Competenza: il bambino riesce a percepire il rilassamento in forma di contrasto ad intense contrazioni neuro-motorie globali.

 

N.1

Dopo aver fatto gli abituali esercizi in palestra o dopo una ricreazione particolarmente "dinamica", magari fatta in giardino, invitiamo i bambini a sdraiarsi. Introduciamo il concetto di riposo, calma, tranquillità, cessazione di movimento utilizzando un tono di voce suadente e basso, cantilenante. Magari, perché no, cantiamo una ninna nanna.

 

      

 

      

             

Shangri-La

 

Competenza: il bambino riesce a percepire il rilassamento in forma di contrasto ad intense contrazioni neuro-motorie segmentarie.

 

N.1

Un esercizio per la presa di coscienza del rilassamento contrastato del torace, da eseguire in posizione di decubito prono: chiediamo ai bambini se sono capaci di tirar fuori lentamente tutta l'aria che hanno nei polmoni. Facciamo ripetere queste espirazioni profonde per 2 minuti.

 

N.2

Un esercizio per la presa di coscienza del rilassamento contrastato degli occhi: chiediamo ai bambini di stringere forte gli occhi e poi di rilasciarli. Facciamo eseguire 5 ripetizioni, intervallate da espirazioni profonde.

 

N.3

Un esercizio per la presa di coscienza del rilassamento contrastato della fronte: come sopra, chiediamo però di aggrottare la fronte e poi distenderla, con 5 ripetizioni intervallate dal rilassamento con profonde espirazioni.

 

N.4

Un esercizio per la presa di coscienza del rilassamento contrastato della bocca: facciamo serrare forte le labbra o i denti e poi rilasciare. Come prima, eseguiamo 5 ripetizioni con il rilassamento accompagnato da espirazioni profonde.

 

N.5

Chiediamo ai bambini se riescono, stando sdraiati in decubito prono, a rilassare il corpo e il viso lasciando che la bocca si apra da sola.

 

N.6

Ora proviamo il rilassamento contrastato relativo alle mani: facciamo serrare forte i pugni e poi rilasciare le mani, distendendo in modo naturale, non teso, le dita.(5 ripetizioni intervallate dal rilassamento con profonde espirazioni)

 

N.7

Facciamo ora stendere forte le gambe, come a volerle allungare; facciamole poi rilassare ed eseguiamo 5 ripetizioni intervallate dal rilassamento con profonde espirazioni.

 

N.8

I bambini sono sempre distesi; chiediamo di sollevare le braccia dal suolo e lasciarle cadere. Invitiamo i bambini a percepire lo stato di fatica, di tensione che si prova nel braccio teso, alzato e, per contrasto, il senso di defaticamento e infine di rilassamento susseguente al ritorno del braccio a terra. (5 ripetizioni intervallate dal rilassamento con profonde espirazioni)

 

N.9

Ripetiamo l'esercizio 8 con le gambe.

 

N.10

I bambini sono distesi con le gambe unite; chiediamo di flettere le punte dei piedi verso l'alto, a martello, e ancor più, in direzione del viso. Facciamo loro notare lo stato di tensione di tutta la parte anteriore della gamba. Facciamoli poi rilassare e percepire questo rilassamento. (5 ripetizioni intervallate dal rilassamento con profonde espirazioni)

 

Competenza: il bambino riesce a percepire il rilassamento in forma di contrasto ad intense contrazioni neuro-motorie segmentarie di tipo passivo.

 

 N.1

Se disponiamo i bambini a coppie, potremmo chiedere loro di manipolare reciprocamente i vari distretti corporei, in modo che i rilassamenti segmentari siano svolti in forma passiva.

Alcuni possibili esercizi:

- ruotare lentamente la testa del compagno a destra e a sinistra;

- sollevare e scrollare il braccio del compagno, prima il destro e poi il sinistro;

- sollevare e scrollare la mano del compagno, afferrandone il polso, prima il destro e poi il sinistro;

- sollevare e scrollare l'avambraccio del compagno, tenendolo poco sotto il gomito;

- ruotare a destra e a sinistra i piedi del compagno;

- proporre sollevamenti dei vari distretti corporei del compagno, seguiti da cadute.

 

       etc. ...

 

 

  È necessario puntualizzare che questi esercizi per il rilassamento andrebbero svolti nelle condizioni ambientali più idonee: in palestra, con la giusta aerazione del luogo, in silenzio o con un tappeto musicale adeguatamente introdotto (noi della Teca prediligiamo la musica new age...). In mancanza di questi presupposti... gli esercizi funzionano lo stesso! Anzi, se volete intervallare lezioni particolarmente stressanti con esercizi di rilassamento, fate accomodare (si fa per dire) i bambini sulle sedioline della classe e iniziate a distendervi...

Non reputandosi soddisfatta di aver affrontato il delicato tema della conquista dell' equilibrio tonico-emozionale sotto un punto di vista puramente psico-dinamico, la Teca vuole concludere questa sezione di Educazione motoria con una breve incursione nel mondo della simbologia filosofica, facendovi conoscere l'unico mezzo con cui essa (la Teca) si rilassa: il

Il termine Mandala deriva dal sanscrito e ha come significato “cerchio o centro”.

Il Mandala consiste in una serie di forme concentriche in grado di evocare il passaggio tra due dimensioni, tra il macrocosmo e il microcosmo.

Carl Gustav Jung, in “ Psicologia e alchimia” ha inserito un saggio sul “ Simbolismo del mandala”.

<< Mandala significa cerchio, ed in particolare cerchio magico>>, egli dice. <<Quali circoli magici, essi esorcizzano e soggiogano le sfrenate potenze del mondo delle tenebre, e formano, creano un sistema che trasforma il caos in ordine>>

Per Jung, dunque, il Mandala è un vero simbolo della vita immaginativa, dove il cerchio è collegato alla rappresentazione del sé, mentre il quadrato rimanda alla materia fisica; il triangolo rappresenta invece la natura divina degli uomini e delle cose del creato, mentre la croce rappresenta il mondo materiale. I simboli rappresentano una sorta di base della comunicazione. Il Mandala può guidarci nella ricerca del nostro essere..

Stimola la creatività, la percezione, l’immaginazione e la fantasia. Esistono Mandala terapeutici nati per  fantasticare, meditare, concentrarsi.
I ragazzi della Teca ne hanno fati alcuni: sono in bianco e nero, da colorare rigorosamente a mano. Potete stamparli, farli colorare ai vostri alunni, colorarli voi stessi, trarne spunto per creare i vostri Mandala personali e ritrovare il vostro essere...

 

Ecco alcuni dei nostri Mandala, dal titolo puramente immaginifico (vedere per credere!).

 

Come un dio padrone della materia     Forte è la dolcezza

 

Il mio io esplode                         Onniveggenza

 

Altri bellissimi Mandala potete trovarli nel sito di Mariliana.

 

Ora è davvero tutto. Con questa pagina si chiude la sezione della Teca dedicata alle Scienze Motorie e Sportive, ma non si escludono ulteriori aggiornamenti, nel caso ci giungessero richieste in tal senso.

 

Torna su

 

 

 

IL RILASSAMENTO